IL PIANO STRATEGICO DEL MISE PER LA RENAISSANCE DIGITALE ITALIANA
In accordo con il piano “Digitising European Industry” del 2018, che coordina gli sforzi dei governi nazionali per lo sviluppo di tecnologie digitali, l’Italia ha recentemente rilasciato un elaborato. Quest’ultimo delinea la strategia per la digitalizzazione e l’adozione su larga scala di tecnologie di Intelligenza Artificiale in diversi settori.
E’ il prodotto del lavoro di un team di accademici e professionisti dai background eterogenei: sviluppo software, ingegneria elettronica, data science, economisti industriali, legali e filosofi della tecnologia. Ciò conferma che lo sviluppo digitale richiede una interdisciplinarità che ponga l’attenzione anche sugli aspetti economici, sociali ed etici delle nuove tecnologie.
L’obiettivo dichiarato è fare in modo che l’Italia assuma un ruolo di rilievo internazionale. Punto di riferimento sia nelle applicazioni produttive delle nuove tecnologie, che nella definizione di standard condivisi dal punto di vista normativo, etico e culturale. Un ambizioso progetto di “RenAIssance” che permetta al paese di rivestire quella stessa centralità socio-culturale avuta in epoca rinascimentale.
Citando il documento, da poco pubblicato, “Proposte per una strategia italiana per l’AI”:
“Porsi il problema dello sviluppo dell’AI dal punto di vista del futuro del lavoro, delle relazioni interpersonali e della tutela sociale e ambientale costituisce una rivoluzione copernicana rispetto al tradizionale approccio orientato alla competitività industriale, che pure occupa un ruolo essenziale per la sostenibilità della nostra economia. Ci impone di affrontare dal punto di vista sia normativo che politico il rapporto futuro tra essere umano e macchine intelligenti, al fine di preservare l’essere umano nella sua ricchezza culturale e materiale“
I CANALI DI SVILUPPO DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Entrando nel merito delle proposte elaborate dalla commissione di esperti, emerge la grande rilevanza dei seguenti aspetti:
- – L’AI è una delle componenti di un ecosistema tecnologico più ampio, i cui elementi fondamentali sono riassunti nella Figura 1. Sarebbe fuorviante pensare all’Intelligenza Artificiale in isolamento. Senza una decisiva diffusione dell’Internet of Things (IoT) e della connettività a banda larga fissa e mobile, l’impatto dell’AI sul tessuto industriale del paese risulterebbe notevolmente più debole. Sussistono forti sinergie tra l’internet of Things e l’AI: gli algoritmi numerici necessitano di enormi volumi per produrre risultati affidabili: la fase di raccolta richiede l’implementazione di sensori smart, che possano digitalizzare oggetti o macchinari, rilevando dati relativi al loro funzionamento. Inoltre, si incoraggia la transizione da un modello centralizzato (on-cloud) ad un modello distribuito (on-edge), in cui i dati vengono elaborati localmente dallo stesso dispositivo che li raccoglie.
- – L’AI è tanto più utile quanto più è competente l’individuo che ne fa uso: nessun algoritmo è di per sé intelligente. Sono fondamentali le capacità di chi sviluppa l’algoritmo in ambito analitico, statistico-matematico, e relative al coding. Da qui la volontà di investire nell’istruzione e nella formazione di professionalità che sappiano gestire e sfruttare le potenzialità dell’AI, facendo in modo che le competenze degli umani e delle macchine siano complementari, favorendo una diffusione dell’Intelligenza Artificiale antropocentrica. (Se interessato, guarda la nostra scuola sull’AI).
- – è importante adottare un approccio proattivo ai dati. Per anni le autorità pubbliche e gli stessi cittadini hanno sottovalutato l’importanza dei dati, fornendo una grande mole di informazioni a società private in cambio di servizi finanziati dalla pubblicità. Questo ha permesso una crescita fuori scala di numerose imprese private. Queste oggi possiedono una mole di dati vastissima, incluse informazioni su strade, musei, biblioteche. Ciò senza che il patrimonio di dati del paese sia adeguatamente valorizzato dall’autorità pubblica. Le imprese industriali e le autorità pubbliche sono in posizione privilegiata per invertire questa tendenza. Queste ultime producono e raccolgono dati che entrino a far parte del patrimonio informativo nazionale.
LA DIFFUSIONE DELL’AI IN ITALIA E SETTORI DI APPLICAZIONE STRATEGICI
L’italia risulta tra i leader mondiali in ambito manifatturiero, della robotica e dell’automazione industriale. Ciò sia dal punto di vista della ricerca e sviluppo, che della produzione e dell’adozione di soluzioni innovative. Facendo leva su questo aspetto, il documento della commissione di esperti delinea una strategia che si concentri nei seguenti settori:
- IoT, manifattura e robotica: AI per lo sviluppo di modelli predittivi in ambito manutentivo, per il miglioramento della produttività, e costruzione di digital twin.
- Servizi, sanità: in campo sanitario, l’Italia vanta un primato internazionale. Il paese deve dotarsi di una struttura per lo studio combinato delle malattie e dell’impatto di politiche sanitarie, utilizzando genetica, big data e bionformatica.
- Trasporti ed energia: sfruttare le tecnologie digitali per ottimizzare i sistemi di trasporto pubblici, così come il trasporto privato, è una delle sfide del prossimo futuro, dal punto di vista dei consumi energetici e della sostenibilità ambientale.
- Aerospazio e difesa: tra i settori di punta della tecnologia italia, rappresenta un terreno privilegiato per l’adozione di tecnologie innovative, le quali possono amplificare le opportunità offerte dalla nascente space economy. In particolare, possiamo citare applicazioni come monitoraggio satellitare, analisi di immagini per l’osservazione della terra.
- Pubblica amministrazione: è necessario un ammodernamento delle pratiche e dei processi relativi alla PA, che va dotata di strumenti e competenze adeguate e supportare un tessuto imprenditoriale composto soprattutto da microimprese e una cittadinanza poco esperta in tema di tecnologie digitali
- Cultura e digital humanities: l’Italia possiede un patrimonio culturale senza eguali nel mondo. Un tesoro prezioso che può essere ulteriormente valorizzato grazie alla tecnologia, sotto diversi punti di vista. Tra questi vi è quello della conservazione del patrimonio e quello del miglioramento dell’esperienza dei visitatori.
MIPU PREDICTIVE HUB
Mipu nasce con la mission di portare tecniche predittive nelle fabbriche e nelle città. Ciò permette di digitalizzare gli ambienti i più disparati, al fine di poter sfruttare la potenza delle tecniche numeriche e di analisi dati.
Noi di Mipu siamo attivi da anni nei settori dell’Internet of Things, dello sviluppo hardware e software per abilitare e facilitare l’utilizzo delle advanced analytics in diversi ambiti di applicazione, quali l’ingegneria industriale, di manutenzione, l’ottimizzazione energetica, e la logistica: tutti settori nei quali le Proposte per una strategia italiana per l’AI vedono un enorme potenziale. E’ lo stesso potenziale che noi tocchiamo con mano nei progetti con i nostri clienti e che abbiamo il privilegio di vedere realizzato. In tal senso, possiamo farci testimoni di numerose storie di successo nell’innovazione di realtà produttive italiane, siano esse piccole, medie, o grandi imprese.
Siamo estremamente convinti dei benefici apportati da soluzioni di Intelligenza Artificiale. Siamo inoltre fiduciosi sulla sua rapida diffusione nel tessuto produttivo e sociale italiano. Per questi motivi, continuiamo con il nostro lavoro quotidiano a porci come punto di riferimento nel panorama di prodotti e servizi per l’Industria 4.0.